22 novembre 2013

Winamp è morto. Viva Winamp.

Winamp, storico riproduttore multimediale creato da Nullsoft nell'oramai lontano 1997, morirà il 20 dicembre prossimo.

AOL, che ha fagocitato la software-house "del lama" nel 1999, al modico prezzo di 80 milioni di dollari, ne ha decretato la condanna definitiva, nonostante il famoso media-player generi ancora introiti per 6 milioni l'anno.

Morto un papa se ne fa un altro... già, e anche se è vero che programmi analoghi, sostituti, surrogati o migliori di certo non mancano, in questo caso bisogna riconoscere che se ne va un pezzo di storia informatica.

Sì, perché è credenza diffusa che la musica digitale sia stata sdoganata, se non creata, dalla casa della mela smangiucchiata, e dal suo iPod, e ciò è male. In verita, verso la fine degli anni '90, è stato Winamp a fare in modo che la parola MP3 non venisse più considerata un mero errore di battitura.

Non è stato il primo programma a permettere di riprodurre questo formato (e molti altri) su personal computer, ma la sua compattezza, la possibilità di personalizzarne l'aspetto e l'interfaccia e - soprattutto - la sua efficienza, ne decretarono il successo planetario, facendo sì che le persone potessero ascoltare musica digitale di qualità mentre facevano qualcos'altro, come navigare su Internet, scrivere una lettera o giocare.

Tramite alcuni plug-in consentiva anche di riversare i propri CD all'interno degli hard disk, per i quali era cominciata la corsa alla moltiplicazione dei GByte: si poteva così avere un comodo e rapido accesso a tutta la propria collezione musicale... e non solo! Creando playlist personalizzate si potevano creare compilation di brani sulla base del genere, dell'anno, del compositore o dei semplici gusti personali.

I puristi dell'epoca, i retrogradi che non sapevano riconoscere i vantaggi offerti dalla tecnologia in ambito musicale, decretarono che il sistema MP3 e tutto l'amba radam di relativi programmuncoli non sarebbe durato: qualità troppo bassa, sistema che facilitava la diffusione della pirateria, nessuno sbocco commerciale, scomodità di utilizzo.

Col passare del tempo le funzioni di Winamp crebbero (supporto trasmissioni web-radio, web-tv, file video, librerie, nuovi plug-in, skin sempre più elaborate, reperimento automatico dati canzoni tramite database on-line, ecc.), ma la sua popolarità iniziò a diminuire, a causa di bug, requisti hardware crescenti e della concorrenza di altri software, che consentivano l'acquisto legale della musica digitale e il supporto nativo ai riproduttori portatili.

Ora, a sedici anni di distanza, Winamp muore e, per ordine di mamma AOL, dovrà anche sparire dal web (per quanto sia possibile eliminare qualcosa dalla rete): dal sito i link per il download verranno rimossi e lentamente, molto lentamente, la gente inizierà a dimenticarsi di questo piccolo grande software, non rendendosi conto che se la loro auto riproduce i file delle canzoni che più amano, il merito è, e sarà, - in parte - anche di Winamp.

Il re è morto. Viva il re.

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