24 marzo 2014

Gli strani sconti degli annunci Yeppon


Yeppon.it è un sito di e-commerce italiano specializzato in elettronica ed informatica caratterizzato da prezzi ragionevoli, articoli di qualità e tempi di spedizione ridotti. Inoltre consente il pagamento anche con modalità non accettate da altri grossi rivenditori internazionali, come ad esempio il bonifico e il contrassegno.

Ma perché dovrebbe finire nella sezione ridiamoci su? Mettiamola così... il pubblicitario forse farebbe bene a prendere qualche ripetizione di matematica...

21 febbraio 2014

Facebook compera WhatsApp

1997: inizia a lavorare a Yahoo, uno dei più famosi motori di ricerca dell'epoca e che macina profitti da favola, tale signor Jan Koum, assunto da altro tale signor Brian Acton. Entrambi sono pieni di entusiasmo e belle speranze.

2007: dopo dieci anni passati a vendere, sempre con più difficoltà, spazi pubblicitari per Yahoo, che schiacciato dalla concorrenza di Google registra perdite colossali, Brian e Jan lasciano il loro vecchio posto di lavoro.
Acton prova a farsi assumere da Facebook e da Twitter, ma niente. Dopo un bel periodo a spasso i due decidono così di mettersi in proprio, e di creare un'applicazione di messaggistica per smartphone. L'idea è quella di consentire l'invio tra telefoni di un numero infinito di messaggi e foto a un prezzo bassissimo (1 € all'anno).

2014: in un giorno di febbraio tal Mark Zuckerberg, ventinovenne creatore di Facebook, che ha già speso in cause legali tanti milioni di dollari quanti ve ne potrebbe far perdere in una vita uno strapagato manager finanziario, decide di togliersi uno sfizio e compera WhatsApp.
Non ci sarebbe niente da dire, se questa non fosse la creazione del tipo che non ha ritenuto idoneo a lavorare per lui, e se non la avesse pagata 19 miliardi di dollari. Già... 19.000.000.000 dollaroni (13,82 miliardi di Euro al cambio attuale).

05 febbraio 2014

Nessuna tassa sui telefonini

Tranquilli, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha comunicato, a mezzo del suo Ufficio Stampa, che a differenza di quanto si dice in giro non ci sarà nessuna tassa sugli smartphone.
Hanno ragione... però preparatevi a pagarla lo stesso. Chiamandola con un altro nome!

03 febbraio 2014

Costruisci il tuo NAS da 180 Tera

Backblaze storage pod 3

Se c'è una cosa che ammiro in Backblaze, che è un'azienda californiana che si occupa di cloud storage, è la trasparenza. Chi altro si sognerebbe mai di rendere pubblico, in tutti i dettagli, l'hardware utilizzato per la memorizzazione dei dati affidatigli da persone di mezzo mondo? E tra questi quanti si prenderebbero la briga di pubblicare sul proprio blog le istruzioni, le raccomandazioni e persino i costi dei componenti necessari a costruire uno dei loro storage-pod (della terza generazione), della strabiliante capacità di 180 Terabytes?

02 febbraio 2014

Pulizia, qualità e importanza dei dati

Il continuo aumento della capacità delle memorie di massa (parzialmente rallentato dalle alluvioni Thailandesi del 2011) e la progressiva digitalizzazione di tutti gli strumenti lavorativi del terziario e di intrattenimento, ci ha portato a riversare enormi e sempre crescenti quantità di informazioni nei computer.

Ciò ha moltissimi pregi: le nostre fotografie non sbiadiranno mai, possono essere spedite alla zia australiana senza dover stipulare un patto di sangue con il corriere, le e-mail arrivano subito a destinazione, effettuare pagamenti on-line ci permette di saltare le lunghe code alla posta.

Ogni medaglia ha però il suo rovescio, ed affidare ricordi e documenti importanti a delle scatolette metalliche al cui interno girano sottovuoto e a folli velocità dei dischi magnetici comporta anche possibili inconvenienti, che non dobbiamo trascurare nel modo più assoluto.
Prima di tutto però è necessario pensare a come stiamo riempendo i Gigabyte dei nostri hard-disk...

01 febbraio 2014

Simpatici tecno-pagliacci

Nel Bel Paese non è possibile riferirsi a persone, società o cose con i termini che più li contraddistinguerebbero. O meglio c'è la libertà di farlo ma, nel caso, vi è il concreto rischio di impegolarsi in cause legali nelle quali potreste - pur avendo detto null'altro che la verità - passare dalla parte del torto.
Per esempio se uno è ladro non potete definirlo tale. Guai!

Se la vostra auto appena ritirata dalla concessionaria rischia di trasformarvi nella torcia umana dopo poco più di 10 km non potete indicare il nome del costruttore, e se una tizia è una prostituta dichiarata non la dovete chiamare zoccola ma escort (così si scambia per l'auto, ora fuori produzione, di una casa americana). Poi è d'obbligo invitarla alle varie trasmissioni televisive (con cachet stratosferici), facendone un modello, alla barba di quelli che i mille euro al mese se li sudano alzandosi all'alba.

Ma sto divagando. Siccome non posso etichettare come vorrei gli individui che mi hanno portato a scrivere questo post, li chiamerò pagliacci. Mica per offendere però, ma solo perché i pagliacci portano gioia e sono una figura positiva che incarna l'arte ludica del far divertire da tempo immemore.

22 novembre 2013

Winamp è morto. Viva Winamp.

Winamp, storico riproduttore multimediale creato da Nullsoft nell'oramai lontano 1997, morirà il 20 dicembre prossimo.

AOL, che ha fagocitato la software-house "del lama" nel 1999, al modico prezzo di 80 milioni di dollari, ne ha decretato la condanna definitiva, nonostante il famoso media-player generi ancora introiti per 6 milioni l'anno.

Morto un papa se ne fa un altro... già, e anche se è vero che programmi analoghi, sostituti, surrogati o migliori di certo non mancano, in questo caso bisogna riconoscere che se ne va un pezzo di storia informatica.